Facchetti non utilizzava sim straniere. Pairetto e Bergamo sapevano...

© foto di Federico De Luca
Dalle pagine de La Gazzetta dello Sport viene messo in luce un dettaglio alquanto curioso che riguarda le telefonate tra Giacinto Facchetti e gli ex designatori arbitrali Pairetto e Bergamo. Prima di tutto una chiamata, considerata cruciale, risalente al 15 settembre 2004 tra l'allora direttore generale della Juventus Luciano Moggi e Pairetto:
Moggi: "Pronto?"
Pairetto: "Ehi, puoi accendere?"
Moggi: "Sì"
Pairetto: "È urgente"
Moggi: "Uhm"
Pairetto: "Ok"
Lo scambio di battute tra i due interlocutori conferma che Moggi aveva distribuito delle schede telefoniche straniere, provenienti dalla Svizzera o dal Liechtenstein. Effettuando le chiamate con queste sim, insomma, non si correva alcun rischio di essere intercettati. Cosa c'entra Facchetti? Ebbene, tutte le telefonate che vedono coinvolto l'ex presidente dell'Inter e esposte nella relazione presentata dal pm Palazzirisalgono ad un periodo di tempo compreso tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005, intercettazioni quindi posteriori alla telenofata succitata che implica l'uso di altre sim estere. Pairetto e Bergamo, quando parlavano con Facchetti tramite schede di gestori italiani, sapevano di poter essere ascoltati da terzi. Un dato che lascia parecchio perplessi sulle accuse che da giorni infangano l'integrità della storica bandiera nerazzurra.