Due gocce d’acqua sono diventate grandine. Può essere riassunto in una breve similitudine l’addio di Leonardo all’Inter, in base a quanto l’ex tecnico nerazzurro ha dichiarato ieri in conferenza stampa. Nessuna polemica, come nel suo stile, anzi. Una dovuta precisazione dopo settimane di silenzio inspiegabile. C’era un progetto per continuare a sedere sulla panchina dei campioni del mondo, ma improvvisamente tutto è sfumato dopo un tentativo di aggancio da parte del Paris Saint Germain, a cui non era stata fatta alcuna promessa.

E adesso? L’Inter ha un nuovo allenatore, Gian Piero Gasperini, e Leo si trova ancora a dover discutere con i parigini (gli sceicchi, viene da evidenziare) per avere un incarico, che in teoria oggi è praticamente suo. In pochi, anzi probabilmente nessuno ha capito realmente cosa sia accaduto in quei giorni in cui è emerso il probabile addio del brasiliano. Lui, dal Brasile, sosteneva che tutto era stato ingigantito e, dopo averlo ascoltato in conferenza stampa ieri nel ‘suo’ San Siro, forse aveva ragione. Non c’era alcun caso, tranne che sui giornali, ma il polverone che si è sollevato ha imposto una scelta: la separazione. Forse non era neanche necessaria, bastava chiarire una volta per tutte che Leo sarebbe stato confermato, ma evidentemente la volontà di Moratti non era così ferrea.

Risulta facile credere che il presidente non abbia voluto tarpare le ali all’ex milanista e si sia affrettato a trovare un suo sostituto mentre ancora il contratto tra le parti era valido. Troppo rischioso aspettare che tra il PSG e il suo futuro direttore generale si trovasse un accordo, meglio salutarsi con una stretta di mano e augurarsi buona fortuna, lasciando che i tasselli trovassero la loro naturale collocazione. È come una storia di amore coinvolgente che si conclude senza un reale motivo, forse perché era destino, forse perché gli amanti alla lunga sarebbero stati attratti da altre esperienze. Dispiace, ma capita.

Dopotutto, la stima non è stata assolutamente intaccata dalla fine della collaborazione, Moratti ha sempre speso belle parole per Leo e il brasiliano ha fatto altrettanto anche ieri, definendolo un ‘padre’. Semplicemente, si è capito che non c’erano i presupposti per proseguire insieme nel progetto. Guai, comunque, a sostenere che il numero uno di Corso Vittorio Emanuele si è lasciato trasportare dalla sua proverbiale emotività cercando un nuovo allenatore: è sempre stato infatti il primo tifoso di Leonardo e avrebbe voluto vederlo all’opera anche nella prossima stagione, magari assegnandogli poi un ruolo dirigenziale qualora tra un anno ad Appiano Gentile si fosse presentato Guardiola.

Ma l’occasione PSG era troppo golosa per rifiutarla a priori, o per far valere con eccessiva energia un contratto ancora in essere. Ora l’Inter ha Gasperini, c’è poco altro da aggiungere. Non resta che augurare a Leo le migliori fortune in Francia, nel ruolo in cui di certo riesce a dare il meglio di sé.