L'INTER INAUGURA AL MEGLIO LA STAGIONE. ANGELOMARIO IN INDONESIA...




Una domenica d’agosto, o della brava gente, per riconciliarsi con l’Inter. Appena un po’ e mantenendo quel filo di necessaria diffidenza, perché i recenti disastri bruciano ancora, ma intanto il 4-0 al Cittadella in Coppa Italia inaugura
al meglio l’annata di espiazione: giocare in Coppa appena dopo Ferragosto spetta solo a chi non fa parte dell’élite, cioè le prime otto dell’ultima serie A. Però il popolo accorre, felice di espiare e di sperare che la nuova Inter non assomigli
troppo a quella vecchia: nonostante un avversario che non ha esattamente l’appeal delBarcellona, a San Siro arrivano in oltre 17.000, sciamando felici come se andassero in spiaggia, mariti mogli figli e nipoti al seguito, creando assembramenti
davanti alle biglietterie che non speravano in un simile assalto (così alcune centinaia di persone entreranno allo stadio solo a fine primo tempo).
L’Inter è sostanzialmente la stessa di pochi mesi fa, anche nel modulo, con le eccezioni di Icardi Campagnaro in campo e di Mazzarri in panchina. Quindi nessuna rivoluzione copernicana nella costruzione della manovra, che anzi è faticosa per via del pressing diLora su Cambiasso, e neppure nella qualità complessiva del gioco, che rimane affidato a interpreti poco rapidi nel passo e nel disfarsi del pallone: eppure sono proprio AlvarezGuarin gli apriscatole nella fase iniziale, quando il Cittadella si arrocca ordinato affidando i contrattacchi al centravanti Dumitru, però isolato, inoltre la difesa dei veneti è friabile al centro (anche se Icardi, la delusione di giornata per la pesantezza dei movimenti, non ne approfitta).
Palleggio, aggiramento dell’avversario e imbucate è il tema affidato da Mazzarri agli allievi, che consegnano il compito senza macchie già al 17’, sull’asse Alvarez-Guarin, cross vellutato del colombiano e addirittura Jonathan pettina
in rete di testa, solissimo a centro area. Handanovic vigila su un destrone di Dumitru al 27’ (si ripeterà al 41’) poi la partita si chiude già al 30’, quando l’ex Primavera nerazzurroPecorini trascina a terra Palacio che sta per segnare: rigore ed espulsione, il Trenza dal dischetto fa 2-0. Secondo tempo in relax e a fronte alta, Palacio fa il terzo su assist diGuarin e il 4-0 è di Ranocchia su corner, entrambi in perfetta solitudine al centro dell’area.
C’è il rientro di Kovacic che infiamma, c’è il ginocchio di Icardi che preoccupa, c’èMazzarri che bagna l’esordio come voleva: «Prova convincente. Prima lenti e impacciati, poi meglio e l’espulsione ci ha agevolato». C’era Moratti («Gli avevo chiesto di venire e mi ha accontentato», dice il tecnico) mentre la trattativa con Thohir va avanti: il figlio Angelomario è in Indonesia per incontrare l’acquirente. Nell’altro posticipoAtalanta-Bari 3-0 (7’ e 31’ pt. Livaja, 30 st. De Luca.
Fonte : fcinter1908.it


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