ESCLUSIVA - Federico J. Meazza: "Facchetti era pulito. E il titolo '06..."

E' un periodo tormentato per l'Inter. Qualcuno sta gettando fango sulla reputazione del nostro Giacinto Facchetti, e la recente polemica sulla questione dello scudetto 2006 infiamma l'attualità nerazzurra, bianconera e del calcio italiano in generale. Per un'opinione autorevole sugli attacchi che stanno arrivando a Facchetti e all'Inter dall'esterno e per una presa di posizione in merito,FcInterNews.it ha avuto il piacere di intervistare Federico Jaselli Meazza, nipote dell'indimenticato e indimenticabile Giuseppe, il Balillache ha scritto la storia dell'Inter. Federico ha conosciuto Facchetti di persona: "Sì, ho avuto la fortuna di conoscere Giacinto e posso garantire che era una persona onesta e assolutamente pulita. Non esiste e non è tollerabile che venga intaccata anche minimamente la reputazione di un uomo così come era Giacinto, i cui atti non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli di altri dirigenti all'epoca dei fatti. Facchetti era una persona pulita, questo messaggio deve passare negli ambienti del calcio e deve essere ben chiaro, perché c'erano società fortissime che muovevano determinati meccanismi e non è tollerabile che ora si accusi così anche Facchetti".
La questione dello scudetto 2006 è particolarmente delicata, ma l'idea di Federico Jaselli Meazza in merito è chiarissima: "Desidero non entrare nel procedimento prettamente giudiziario, ma lo scudetto del 2006 non si deve toccare. Se dovesse essere revocato si finirebbe per entrare in un labirito da cui non si esce più, è già assurdo che dopo cinque anni si discuta ancora di tutto questo, la Federazione deve fare un passo in avanti e superare definitivamente questa situazione, era stato messo tutto in prescrizione e tirarlo fuori adesso è assurdo, rischiamo davvero di entrare in un tunnel senza uscita che non fa bene a nessuno. Per quanto riguarda lo scudetto in sè, l'Inter giustamente la vede come una questione di principio: quel tricolore significa risarcimento dopo tanti anni di danni, anche precedenti alla Calciopoli dei primi anni 2000. Ci sono state tante situazioni strane riguardanti altre società negli altri anni, ricordo ad esempio il caso eclatante del '98, ma adesso è giusto che il tricolore del 2006 rimanga nella bacheca dell'Inter perché ha un significato speciale, ciò non toglie che la Juventus nello specifico in quegli anni aveva sì una squadra fortissima e dirigenti bravi anche nel fare il loro lavoro, ma i movimenti strani e illeciti vanno puniti e questo è quello che l'Inter sente particolarmente e che condivido".
Per chiudere, un complimento a Federico perché in suo libro scritto insieme a Marco Pedrazzini, 'Il mio nome è Giuseppe Meazza', si è classificato come secondo al XLV Concorso Letterario indetto dal CONI per la sezione saggistica. Un bel riconoscimento che vale anche per ricordare il grande Giuseppe Meazza: "Una bellissima soddisfazione, sicuramente, siamo contenti e questo fa onore anche all'Inter e al ricordo di mio nonno", conclude Jaselli ai nostri microfoni.