LE VERITÀ DI LEONARDO: "UN CASINO DELLA MADONNA"
Posted by Antonio Seminaroti in on 12:55
Leonardo è tornato a Milano e ha affrontato i giornalisti per spiegare la vicenda del suo addio all'Inter: "Io ero stato contattato dal Paris S.Germain e ne avevo parlato con Moratti, ma andare via mi sembrava impossibile - ha spiegato - Il presidente è stato come un padre, mi ha voluto lasciare questa possibilità, è venuta fuori la chiamata con Bielsa ed è scoppiato un casino della madonna. Non ho firmato nulla col Psg, sono un uomo libero".
LEGGI LE PRINCIPALI DICHIARAZIONI RILASCIATE DA LEONARDO IN CONFERENZA STAMPA
- "Mi sembrava giusto raccontare, dopo questo mese, come sono andate le cose. E' stato un mese, anzi, due anni agitati. La verità è che finisce la Coppa Italia, ero molto felice per me per questa vittoria, la prima da allenatore. Sei mesi di Inter, molto intensi, visto anche il mio passato. Avevo deciso di fare le mie vacanze, dopo il periodo in Brasile avevo appuntamento col presidente per organizzare la stagione e stavo lavorando a questo".
- "Non ho ancora firmato col Paris Saint Germain, non ho niente col PSG fino alla fine del mio contratto con l'Inter. Sono stato accostato molte volte a questo club, nel 2004, nel 2006, nel 2008. Stavolta è arrivata un'altra chiamata che mi ha fatto piacere, ho un legame forte con questo club, con il quale ho giocato. Loro mi hanno invitato a conoscere un possibile progetto, non era ancora stato acquistato dai nuovi proprietari. Io sono stato più volte cercato e l'ho comunicato al presidente, dicendogli che non sapevo cosa fare, anche rispetto alla mia vita. Con Moratti c'è un rapporto straordinario, non credo che voi lo possiate capire. Abbiamo parlato di tutto, della situazione, dei nuovi investitori, del progetto. Sono andato a Doha, l'11 giugno, prima di andare in Brasile: mi raccontano tutto, li conoscevo già. Sono le stesse persone che si stanno occupando anche del Mondiale '22, sono già nel calcio"
- "La mia prima risposta è che era impossibile che io andassi. Ho fatto presente che ormai la nuova stagione era già in corso. Poi ho incontrato Moratti e lì è scattato qualcosa che non aspettavo. Lui mi ha detto che era una cosa bella, io ho detto che preferivo andare in Brasile e pensarci bene. Mi ha trattato come se fosse un padre, ho parlato con i suoi figli e mi hanno confermato che si comporta così, se lui crede che una cosa sia positiva per noi lascia che si decida per il nostro meglio. Le cose non erano ancora state decise quando, per la logica del mercato, dei contatti, è venuta fuori la cosa di Bielsa, del contatto con l'agente ed è esploso tutto, si è innescato un meccanismo incontrollabile, che ha creato un casino della madonna. Io rispetto i giudizi di tutti, ma sono venute fuori troppe cose, si è creata una situazione insostenibile".
- "Sono sempre stato a disposizione dell'Inter per rimanere, io non ho trattato con il Paris S.Germain fino a tre giorni fa. Ricordate la dichiarazione di Moratti prima dell'ingaggio di Gasperini, quando diceva che ero ancora l'allenatore dell'Inter e potevo restare. Moratti è una persona che per come mi ha trattato è eccezionale".
- "Allenatore o dg? Lui sa delle cose che ho vissuto, ho fatto sei anni da dirigente e due da allenatore nelle condizioni che conoscete tutti. Sa come sono, il mio modo di essere. Anche se il mio arrivo al Psg non era sicuro, lui ha cercato di non bloccarla e si è creato un meccanismo che poi ha accelerato tutto".
- "Mi dispiace molto non essere più l'allenatore dell'Inter, parlo soprattutto di quello che ho creato con tutto l'ambiente, la dirigenza, la gente della Pinetina. Per me tutto questo gioco è stato un privilegio, mi sono capitate delle cose difficili, ma straordinarie. Non ho ipotizzato mai questa situazione. Quando è arrivata la proposta del Psg, ho pensato che era una cosa bella, impossibile, magari per il futuro. Andare via dall'Inter oggi mi sembrava impossibile. Si 'è creata una situazione insostenibile e si è arrivati a questo"
- "Io non indirizzo cose, o pensieri. Ho deciso di fare una conferenza stampa per comunicare le cose, io giuro che è la verità. Non ho firmato niente, non ho mai parlato di soldi, non c'è niente di sicuro e ho iniziato a parlare per il nuovo ruolo al Psg da pochi giorni, da quando è finito il mio rapporto con l'Inter. Per me non è quello, fortunatamente non sto cercando niente, se non una sfida. Il Psg ha la nuova proprietà dal 30 giugno, da una settimana, anche loro non potevano fare niente. A prescindere dalle notizie, su di me uscivano giudizi. Dovevo fare un comunicato contro dei giudizi? Dovevo smentire una cosa che non c'è, vale a dire io al Psg?"
- "Le cose succedono. Io non ho previsto neanche una virgola degli ultimi due anni. Non sapevo neanche che esistesse la possibilità-Psg"
- "Non ho mai detto che non avrei più fatto il dirigente, non lo avrei fatto più all'Inter, lì mi sentivo allenatore e basta. Dopo 13 anni a Milano mi capita di andare all'Inter, una sfida più grande di così esiste? Io a 24 anni sono andato in Giappone, pensavano fossi matto, io vivo così, morivo per il calcio, va bene"
- "La prima volta che è uscita la chiamata all'agente di Bielsa io sono andato avanti a lavorare per l'Inter. Il ritiro, le amichevoli, le chiamate ai giocatori, il lavoro. Non mi sono mai arrabbiato, nemmeno per la telefonata a Bielsa. Arrabbiato per cosa? L'Inter stava valutando - è il modo di Moratti - ha cercato di non bloccarmi una possibilità ed è scoppiato un casino anche a causa del mio passato. Sono andato avanti a lavorare e abbiamo capito, col presidente, che si stava creando una situazione molto complicata. E' stato un massacro. Hanno pensato che da lì, la cosa migliore fosse cercare un nuovo allenatore. Io ho capito ed è finito tutto bene, potevo essere esonerato, invece non è andata così. Se fossi rimasto, come ha detto Moratti, sarebbe stata una centrifuga"
- "Mi danno a Parigi da 10 giorni. Non ho niente ad fare, a Parigi. Perché ci devo andare? Ho fatto una riunione due giorni fa con loro e ancora non c'è nessuna conclusione. Io oggi non ho il problema del Paris Saint Germain, devono organizzare la stagione e non è ancora il mio lavoro. Conosco poco quello che sta succedendo là, non ho mai parlato con nessuno a parte il proprietario. Non conosco la realtà della squadra, chi devono acquistare, non c'è un progetto del Psg. E' da 15 anni che non fa buoni risultati, che fretta hanno adesso? Di vero c'è solo un incontro con i proprietari, del resto non c'è niente. Non so cosa succederà, ma oggi non lo so. Che cosa mi hanno detto? Loro mi vogliono con noi, tutto il resto non lo so. Mi sono sembrate persone molto lucide, la mia decisione dipenderà dal progetto e non da un contratto"
- "Questo è un giorno che per me è importante, perché è la chiusura del mio rapporto con l'Inter"
- "Un presidente che ha 15-16 anni di presidenza di una società non è inesperto, non sa cosa fare o cose del genere. Per lui, cambiare un allenatore è gestire un fatto, nel mio caso, secondo i suoi valori, ha ritenuto che dovesse darmi una possibilità"
- "Ho mandato un messaggio al presidente mezz'ora dopo l'incontro a Doha, sono arrivato il 13 giugno in Brasile e lì ho parlato con Moratti. E' impossibile che la notizia si sia divulgata prima. C'è veramente un rapporto con lui di totale libertà con il presidente. Io non ho mai chiesto di andare, ma lui sa dei nostri accordi. Mi considero un fortunato di avere questa possibilità".
- "La tensione a Milano nei miei confronti? Non è il motivo di una mia partenza, è la mia vita, sarò sempre legato a Milano. Non pensavo che si potesse arrivare a dei livelli così altri, ma mi dispiace non tanto per me, quanto per il calcio italiano, perché queste cose lo fanno meno bello. Forse era una situazione non molto bella anche per l'Inter".
- "Galliani mi ha chiamato. Ci siamo allontanati negli ultimi tempi, ci siamo sentiti. Nessun consiglio, lui ha solo cercato di capire se stavo bene. Non gli ho fatto delle confidenze sulla mia situazione. Aspettavo il momento di raccontare quello che ho vissuto. Mourinho? Ci siamo messaggiati, scherzavamo sulla situazione".
- "Non sono venuto qua a chierede giustificazioni e comprensione, ho 42 anni. La situazione che è stata creata per una possibilità che non era sicura, per il modo di essere presidente di Moratti - che io apprezzo e so di esistere poco in tutti i campi - che mi ha consentito di lasciarmi libero di scegliere. E' nata un'incomprensione e una situazione senza ritorno".
- "Che lavoro faccio oggi? Non lo so. Non mi pongo questa domanda. Dentro il calcio, vivere quello che ho vissuto in tutti i ruoli è stata un'esperienza bellissima. La gestione mi ha sempre affascinato. E' stato bellissimo fare l'allenatore e non escludo di poterlo rifare. La cosa del Psg sta diventando possibile. Siamo liberissimi di dire di no, io e loro. Non escludo che il 6 agosto inizierò il campionato col Paris Saint Germain. Ma non escludo neanche il contrario".
- "Ero in macchina con mia madre e mio figlio, in Brasile. C'è una nuova legge "tolleranza zero" sull'alcol, se ti fermano anche con un minimo percentuale di alcol ti ritirano la patente. Mi hanno fermato, mi hanno chiesto se avevo bevuto: era la festa di compleanno di mio figlio e avevo bevuto un bicchiere di vino, allora mi hanno consigliato di non fare il test. Ho riaccompagnato mia madre, sono tornato a casa e poi mi è stata ritirata la patente. Poi hanno detto che ero ubriaco alla guida..."
- "Credo che nessuno nella mia carriera mi possa dire: ti ho fatto un favore. Preferisco non averne, è stata una linea incompresa, perché manca l'informazione e c'è troppo spazio da riempire. Io le scorciatoie non le prendo".
- "Gasperini non ha bisogno di consigli, è molto più esperto di me come allenatore. Troverà una squadra con tanta voglia. Faccio tantissimi auguri a lui e all'Inter"
- "Calciopoli? Giudicare oggi è difficile, è la conseguenza di ieri. Questa base deve essere curata, se no tra tre mesi verrà fuori un altro problema. E' alle origini che la cosa è molto debole".
- "Pensare di tornare indietro è inutile, la vita va avanti, c'è sempre stata la chiusura di qualcosa e l'apertura di qualcos'altro. Mi dispiace perché è successo in un modo che non è stato bello per nessuno".
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