Il miglior talento è Stramaccioni



Se anche un freddo appassionato alla Primavera come me (più per il gap che esiste tra il principale campionato giovanile e quelli professionistici che per reale disinteresse) si vede in diretta o in replica su Sportitalia le partite del weekend giovanile e si prodiga per trovare un amico che abbia l’abbonamento ad Inter Channel per l’appuntamento europeo contro il Marsiglia di ieri, significa che ad Interello c’è qualcosa di nuovo e di bello che sta crescendo.

kd6gwoNon tanto o non solo per i risultati conseguiti (anzi, escludendo la Next Generation finora abbiamo raccolto due eliminazioni ai rigori al Viareggio e in coppa Italia nei primi turni ad eliminazione diretta), non tanto o non solo per i talenti che la compongono, ma per studiare, analizzare e ammirare il lavoro tecnico e tattico di Andrea Stramaccioni.

Il tecnico romano degli Allievi giallorossi, preso atto delle promesse non mantenute da papà De Rossi di affidargli la chance di mostrare le proprie qualità al livello più alto, ha accettato la sfida nerazzurra di sostituire un allenatore “resultadista” e italianista come Pea (oltre le aspettative a Sassuolo, in zona playoff ed in corsa per la promozione diretta in serie A) che aveva arricchito la bacheca dei trofei nella sua permanenza milanese e ben costruito fisicamente e professionalmente gli elementi avuti a disposizione.

Il gioco espresso era però noioso ed utilitaristico e chi aveva meno gambe e più talento, come il genietto Daniel Bessa, faticava ad esprimere il potenziale a disposizione. Con Stramaccioni anche un trequartista individualista, incostante e a volte indolente come l’italo brasiliano si è trasformato in un uomo squadra, in un riferimento di ogni manovra offensiva perchè inserito in un contesto di movimenti, schemi e manovra collettiva che è ormai dominante in Europa.

La preparazione fisica è curata tanto quella tattica, nessun dettaglio è trascurato, così come la conoscenza degli avversari che a livello giovanile viene spesso messa in secondo piano.

Ho la certezza ed il timore che il livello medio di qualità della rosa della Primavera non sia eccelso, ma sia merito del lavoro dell’allenatore se Mbia e Pecorini sembrano terzini di spinta dominanti, se Spendlhofer un centrale difensivo di prospettiva, se Crisetig un ritrovato ragioniere di centrocampo capace di fare sempre la cosa giusta al momento giusto, se Duncan un interno dal grande futuro perchè abbina intensità e tecnica, se Romanò un esterno alto sempre pericoloso e disciplinato, se Longo un centravanti con i movimenti senza palla da manuale del calcio eccetera eccetera

Ora la società Inter, conscia di aver avuto una intuizione illuminante strappandolo alla Roma, deve capire come sfruttarlo: farlo rimanere ancora tra i giovani oppure puntare su di lui per il futuro e, perchè no, per il presente in caso di storica debacle all’Olimpico contro la Juventus.

Il “ragazzo” ha confessato di non sentirsi ancora pronto per la prima squadra, ma sarebbe una stupida sfida al destino non saltare su un treno in corsa come questo che in carriera potrebbe non passare più.

Certo, Moratti (lo stima enormemente, così come naturalmente Paolillo) e l’intera dirigenza, i dipendenti alla Pinetina e i calciatori di lungo corso dovrebbero sostenerlo ciecamente e integralmente fin dall’inizio, ma se davvero talento e personalità saranno quelli del predestinato, chiunque verrà a contatto con lui ne rimarrà affascinato e conquistato. Come accadeva ad un certo Mourinho che ebbe la fortuna di lavorare per anni con carismatici trainer da cui rubò segreti e qualità per arricchirsi professionalmente.

Se come penso il nostro orizzonte nel breve-medio periodo sarà caratterizzato da un ridimensionamento tecnico e dall’inserimento di giovani e/o promesse sbocciate e non mantenute in una rosa che abbia ancora Zanetti e Cambiasso e Stankovic come punti di riferimento, strapagare Villas Boas e Blanc non avrebbe alcun senso.

E tra un Baggio affascinante ma senza esperienza, un Guidolin bravo nelle provinciali, uno Zenga mentalmente poco lucido per la sua fede nerazzurra, un triste Ranieri bis senza prospettive, preferisco rischiare per capire se ho in casa un nuovo Guardiola.

E voi?


Fonte: Fabbricainter